Pena, confessione, colpa… sono molti i termini utilizzati nelle aule dei tribunali che coincidono con quelli che riecheggiano tra le mura delle chiese cristiane. Partendo da questa riflessione, “Lo spazio dentro” (andato in onda su Tre Soldi per Rai Radio 3 dal 25 al 30 dicembre 2017) tenta di indagare il legame tra fedi e carcere attraverso le testimonianze di detenuti ed ex detenuti, di cappellani, di imam, di sociologi, ricercatori e antropologi che hanno vissuto o studiato questa relazione.
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Religione e detenzione costituiscono un binomio che affonda le radici nella storia: l’istituzione carceraria moderna, nata alla fine del ‘700 negli Stati Uniti, è sorta con una forte impronta cristiana, che ne ha plasmato conformazione e pratiche legate alla rieducazione. Ma cosa è rimasto di questo modello nelle carceri italiane di oggi, popolate da un’altissima percentuale di persone straniere che professano religioni diverse? Come hanno saputo cambiare e ripensarsi gli istituti di pena?
I racconti di chi il carcere lo ha vissuto o lo vive in prima persona fanno emergere una situazione in cui la matrice cristiano-centrica resta evidente, basti pensare alla figura istituzionale del cappellano, presente per legge in tutte le carceri, selezionato dalla curia ma stipendiato dall’amministrazione penitenziaria. Mentre spazi e diritti per chi professa altri credo rimangono ancora sottotraccia, nonostante emerga con forza dalle testimonianze dei detenuti l’importanza di un supporto spirituale e umano.
In molti studi sul carcere si sostiene che negli istituti di pena si riflettano le dinamiche proprie della società intera. Dunque, indagare sul rapporto tra culture e pensieri diversi nelle celle delle nostre carceri significa riflettere sulla società attuale nel suo complesso, costituita da identità diverse, liquide e multiformi. Ma significa soprattutto ragionare concretamente sulle possibilità di convivenza e confronto.
Un audio documentario di: Marzia Coronati
Con le voci di: Marco Costantini, Marco Ripa, Pietro Lofaro, Juan Dario Bonetti, Don Vittorio Trani, Silvana Sergi, Sami Salam, Piero Vereni, Valeria Fabretti, Doriano Saracino, Alessio Scandurra, i detenuti della casa circondariale Regina Coeli.
Con il contributo di: La redazione di Confronti, il gruppo musicale Presi per Caso, l’associazione Echis, l’associazione Antigone.